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Consulenti Agronomi Maurizio Chiappi e Antonio De Masi, esperti agronomi con conoscenze professionali ed esperienza, apprezzati dai propri clienti e dalle aziende presso cui prestano servizio e consulenza.

115822_420x270Con l’accordo politico sull’attuazione nazionale della Pac 2014-2020, raggiunto lo scorso 12 giugno in Conferenza Stato-Regioni, si può considerare concluso il processo di definizione a livello nazionale dei criteri di applicazione delle misure di sostegno accoppiato al settore primario previste dalla nuova Pac. 
Il plafond assegnato al sostegno accoppiato (art. 52 del Reg. 1307/2013) si attesta intorno a 420 milioni di € pari all’11% del massimale nazionale. 
Il documento sull’attuazione della nuova Pac prevede la ripartizione del suddetto plafond nei seguenti macropiani: 
- zootecnia (211,8 milioni di €);
- seminativi (147 milioni di €);
- olio d’oliva (70,4 milioni di €).
Nella distribuzione delle risorse, quindi, un ruolo determinante è stato assegnato al settore della zootecnia che avrà a disposizione quasi il 50% delle risorse destinate alla suddetta tipologia di pagamento. 

Tre premi
All’olio di oliva, saranno destinati 70 milioni di €, quindi solamente il 16,4% del plafond.
Sono previste tre misure: 
1) premio base olivo: per le superfici olivicole localizzate nelle regioni in cui la superficie rappresenta almeno il 25% della Sau regionale (Calabria, Liguria e Puglia); 
2) premio aggiuntivo olivo: destinato alle superfici olivicole localizzate nelle regioni “Obiettivo Convergenza” in cui la superficie olivicola rappresenta almeno il 25% della Sau regionale (Calabria e Puglia), caratterizzate da pendenza media superiore al 7,5%;
3) premio olivicoltura con rilevante importanza economica sociale territoriale ed ambientale: la misura interessa le superfici olivicole aderenti a sistemi di qualità. 
L’appello lanciato dalle Unioni nazionali delle Op e delle Associazioni olivicole per destinare all’olivicoltura una dotazione congrua delle risorse per il sostegno specifico di cui all’art. 52 del Reg. 1307/2013 (aiuto accoppiati) è stato solo parzialmente accolto considerato che: 
- il settore olio di oliva ha percepito ogni anno circa 720 milioni di €;
- il massimale nazionale Pac diminuirà del 10% circa mentre la dotazione finanziaria della Pac annualmente inintercettata dal settore si ridurrà quasi del 50% a causa soprattutto della convergenza interna; 
- è il settore che con l’attuazione della Pac 2014-2020 perderà maggiori risorse (da 720 milioni di € a 380 milioni di €);
- attraverso il nuovo sostegno accoppiato, recupererà solo una piccola parte delle risorse che lo stesso perderà con l’attuazione della nuova Pac. La perdita, infatti, si aggira intorno a 340milioni di €.
Il budget destinato alle tre misure, quindi, permetterà al settore di recuperare solo le risorse che lo stesso perde a causa dell’attivazione della tipologia di pagamento accoppiato (73 milioni di € circa). 
Il sostegno accoppiato per l’olio di oliva sarà, fondamentalmente, una semplice partita di giro. 

Un sostegno inutile
Chi ha lavorato al documento non ha valutato l’elevato livello di rischio nel quale si trova l’olivicoltura nazionale e l’impatto negativo della nuova Pac (i gravi danni provocati dalla convergenza interna alle aziende olivicole). 
Da anni il settore è afflitto da una situazione di difficoltà economica che si sta manifestando con un processo di abbandono produttivo particolarmente significativo in alcune aree del Paese.
Il sostegno accoppiato avrebbe dovuto essere concesso esclusivamente a quei settori o a quelle regioni in cui determinati tipi di agricoltura o determinati settori agricoli, che rivestono particolare importanza per ragioni economiche, sociali o ambientali, si trovano in difficoltà.
L’olivicoltura avrebbe dovuto ricevere una dotazione congrua delle risorse per il sostegno accoppiato. Così non è stato. Si è preferito attuare la classica politica degli aiuti a pioggia che ha generato un sostegno accoppiato inutile, con poche decine di €/ha. 
Si è lavorato per mesi su un documento che sicuramente non apporterà nessun vantaggio alle aziende olivicole e non solo. 
Nonostante l’olivicoltura italiana rischi seriamente di sparire, si ha l’impressione che i decision makers non abbiano nessun interesse per questo settore.

Fonte

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xylellaLe misure prevedono:
a) l’identificazione delle “zone infette” e le zone circostanti denominate “zone cuscinetto”. A tale riguardo, verranno  istituiti, nella zona indenne a nord della provincia di Lecce, una “zona cuscinetto” immediatamente a ridosso della zona infetta della Provincia di Lecce, che si estende dallo Ionio  all’Adriatico, articolata in una profondità di 2 km, nonché un ulteriore “cordone fitosanitario” di altri 2 km di profondità, ad adeguata distanza dalla prima verso Nord;
b) l’avvio immediato del monitoraggio “a tappeto” ai margini settentrionali della zona infetta in una fascia contigua alla zona cuscinetto di 1 km di profondità;
c) interventi nella “zona cuscinetto” e nel “cordone  fitosanitario” consistenti in un monitoraggio costante a maglie strette, trattamenti con fitofarmaci e interventi agronomici contro gli insetti vettori, eliminazione delle piante ospiti ed  estirpazione di piante infette;
d) potenziamento dei controlli sull’eventuale presenza  dell’infezione nei vivai della zona infetta e rigoroso controllo della movimentazione dei prodotti “a rischio”;
e) piano di controlli in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e l’Ispettorato repressione frodi (Icqrf), soprattutto per quanto concerne la movimentazione del materiale “a rischio”;
f) indagini mirate sull’intero territorio nazionale;
g) campagna di comunicazione e informazione.
Intanto, aumenta il plafond di risorse che la Regione Puglia destina all’emergenza Xylella.
Infatti, con delibera di Giunta, alla già importante dote di 4 milioni di euro destinati alla lotta al batterio, si è aggiunto un ulteriore stanziamento di 2 milioni di euro.

Fonte: http://www.agricoltura24.com/al-via-il-decreto-emergenza-xylella/0,1254,54_ART_8688,00.html

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DSC_0599L’agricoltura conferma e rafforza il suo ruolo di forza motrice dell’economia nazionale e anche con il nuovo sistema di calcolo del pil rimane l’unico settore in territorio positivo, portandosi a un +0,6% di valore aggiunto in riferimento al 2013, il doppio di quanto registrato con il vecchio sistema di calcolo.

Una performance significativa, che l’agricoltura mette a segno dopo due anni negativi nel 2011 e 2012 e che si deve all’irrompere, come sottolinea Coldiretti, di nuove attività imprenditoriali che stanno incontrando un crescente consenso di pubblico. Dalla produzione di energie rinnovabili, alle fattorie didattiche, dagli agriasili, alle vendite dirette in azienda e nei mercati degli agricoltori, il business della campagna si irrobustisce con i nuovi filoni, proposti soprattutto da imprenditori giovani alla ricerca di soluzioni che battano la crisi e consentano quella redditività che sul fronte produttivo è praticamente scomparsa con l’aumento dei costi a carico delle aziende e la contemporanea diminuzione dei prezzi all’origine.

Sulla base di questi dati scintillanti, oscurati solo dal calo delle unità di lavoro, la Cia «chiede al governo di cominciare a investire sul serio sul comparto, nella considerazione che rappresenta un asset sempre più strategico per la ripresa nazionale».Per Confagricoltura i nuovi dati Istat «mettono in rilievo una dinamica positiva del valore aggiunto agricolo che lascia ben sperare. Siamo comunque al livello del 2009. Come dire che in questi cinque anni non è stata creata ricchezza. Mentre calano notevolmente nello stesso periodo le unità di lavoro impiegate (-7% rispetto al 2009), comunque meno di quanto flettono per industria e costruzioni (rispettivamente -10% e -16%)».

Intanto continuano a calare i consumi alimentari nei primi sette mesi, registrando su base annua -0,7% in valore e -1% in volume. Sono i dati Ismea-Gfk-Eurisko, che confermano un trend già riscontrato nel 2013, quando la spesa alimentare aveva subito una riduzione di oltre il 3%. Nel dettaglio, risulta pesante il bilancio per i lattiero caseari (-4,8% le quantità acquistate dalle famiglie italiane), soprattutto a scapito di latte e formaggi freschi. Si attenua invece la dinamica negativa per l’ortofrutticolo (-1%), a fronte però di prezzi al consumo inferiori ai livelli dello scorso anno. Risalgono la china gli acquisti di carni che, dopo il pesante stop del 2013, recuperano complessivamente mezzo punto percentuale. A trainare il comparto è ancora il pollame, il meno caro.



Fonte: http://www.agricoltura24.com/nuovo-pil-agricoltura-unico-settore-positivo/0,1254,54_ART_8675,00.html

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Consulente Agronomo | Agronomi Livorno Pisa Grosseto

Abbiamo un cliente, a Barletta, che intende vendere le proprie uve. Si tratta, in particolare, di uve Cabernet, Merlot, Montepulciano; anche in grandi quantitativi.

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«Mio padre Stefano ha novant'anni, fa il viticoltore da sempre e in questi giorni non fa altro che ripetere che un'annata così neanche lui l'ha mai vista». Nelle parole di Daniele Accordini, direttore della cantina sociale di Negrar, nel cuore della Valpolicella (Verona), c'è forse il senso di questa pazza estate e delle difficoltà di una vendemmia che ancora non è entrata nel vivo e in molti casi nemmeno è cominciata.

Anticiclone questo sconosciuto Il primo elemento che caratterizza quest'annata è il forte ritardo nella maturazione delle uve. Il clima mite e l'abbondanza di piogge infatti hanno ribaltato una situazione che negli ultimi anni sembrava diventata strutturale. Il gran caldo diffuso lungo tutti i mesi estivi nelle recenti annate (due anni fa si contarono in estate ben 7 anticicloni dai di Giorgio dell'Orefice - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/fPb5dN

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Offriamo la nostra consulenza alle aziende agricole che intendono partecipare al Bando Fipit dell' INAIL 2014

L' INAIL sostiene le piccole e micro imprese, comprese quelle
individuali, operanti nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia, dell’estrazione e
lavorazione dei materiali lapidei, nella realizzazione di progetti di innovazione
tecnologica per gli impianti, le macchine e le attrezzature mirati al miglioramento delle
condizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nel rispetto delle vigenti
disposizioni di legge.

Per il 2014 il bando Fipit mette a disposizione 30 milioni di euro ripartiti tra i tre settori di attività. I fondi di settore sono a loro volta suddivisi in budget regionali e provinciali come previsto nei relativi bandi. Dal 3 novembre 2014 e fino alle ore 18.00 del 3 dicembre 2014 le aziende avranno la possibilità di presentare la domanda di accesso al presente bando.

Sono ammessi a contributo unicamente i costi relativi all’ acquisto/adeguamento di
impianti, macchine o attrezzature. fonte

 

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Consulente Agronomo Agronomi Livorno Pisa Grosseto MontescudaioDa oggi offriamo anche servizi catastali a tutti coloro che vorranno affidarsi alla nostra consulenza.

 

Le informazioni che si possono ottenere in catasto: verificare se un bene immobile risulta censito presso il Catasto competente e rilevare i dati catastali (foglio, particella o mappale, subalterno), la destinazione d'uso, la superficie, la rendita e conoscere gli intestatari della ditta catastale, attuale e storica. Sono inoltre disponibili le rappresentazioni cartografiche dei beni immobili, disponibili sia per i terreni (estratti di mappa) sia per i fabbricati (planimetrie catastali).

Servizi offertiIspezione catastale per nominativo o per immobile, attuale o storica; Estratto di mappa catastale; Planimetria catastale; Ricerca negli archivi(terreni e fabbricati); Volture catastali; Certificazioni catastali.

contatta consulenteagronomo

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114978_420x270Momento davvero critico per il settore ortofrutticolo, penalizzato da un andamento climatico decisamente avverso ai consumi e ora anche dall’embargo Russo.

I principali produttori europei, ovvero i Paesi del mediterraneo, avevano già chiesto e ottenuto l’intervento di Bruxelles in favore del settore attanagliato da una crisi senza precedenti. “Le misure annunciate dalla Commissione europea – ha dichiarato il ministro per le politiche agricole Maurizio Martina – interesseranno anche diverse filiere italiane: dalle mele alle pere, dall'uva ai Kiwi, ai pomodori. Si tratta ora di capire bene modalità e tempistiche per fornire tutte le informazioni utili alle imprese".
Ma adesso queste stesse misure non bastano più: l’embargo della Russia mette a rischio altri 70 milioni di euro di export di prodotti ortofrutticoli italiani.
Alla luce di queste emergenze acquisiscono ancora più rilevanza le recenti dichiarazioni di Martina a L’Informatore Agrario. Il ministro ha annunciato tra le prossime azioni di governo di settembre un forte impegno sul fronte dell’export agroalimentare mettendo a sistema tutte le forze del Paese impegnate in tal senso: ambasciate, camere di commercio, Ice, ecc.
Il progetto inizierà a settembre e verrà messo a punto in pochi mesi. Si tratta – ha dichiarato il ministro – di una priorità.
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uvaIl vino avrà il proprio padiglione a Expo 2015. Il vino made in Italy alla kermesse che prenderà il via a maggio 2015 a Milano avrà a disposizione uno spazio di circa 2mila metri quadri che si troverà all'interno dell'area denominata Padiglione Italia all'incrocio tra i cardo Nord Est e il decumano, nella piazza centrale dell'intera area Expo dove godrà della massima visibilità. Un padiglione sul quale finalmente è stato alzato il sipario oggi a Roma. FOTO Taste of Italy, il padiglione del vino per Expo 2015 Bracco: ecco cosa vogliamo raccontare nel Padiglione del vino Sarà "Vino, a taste of Italy" il nome del Padiglione, realizzato in collaborazione dal ministero per le Politiche agricole, Padiglione Italia e Veronafiere (l'ente organizzatore di Vinitaly) e che sarà innanzitutto diretto a raccontare la storia del rapporto fra uomini, natura e territorio. continua a leggere

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