L’Agronomo segnala che…

Offriamo la nostra consulenza alle aziende agricole che intendono partecipare al Bando Fipit dell' INAIL 2014

L' INAIL sostiene le piccole e micro imprese, comprese quelle
individuali, operanti nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia, dell’estrazione e
lavorazione dei materiali lapidei, nella realizzazione di progetti di innovazione
tecnologica per gli impianti, le macchine e le attrezzature mirati al miglioramento delle
condizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nel rispetto delle vigenti
disposizioni di legge.

Per il 2014 il bando Fipit mette a disposizione 30 milioni di euro ripartiti tra i tre settori di attività. I fondi di settore sono a loro volta suddivisi in budget regionali e provinciali come previsto nei relativi bandi. Dal 3 novembre 2014 e fino alle ore 18.00 del 3 dicembre 2014 le aziende avranno la possibilità di presentare la domanda di accesso al presente bando.

Sono ammessi a contributo unicamente i costi relativi all’ acquisto/adeguamento di
impianti, macchine o attrezzature. fonte

 

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Consulente Agronomo Agronomi Livorno Pisa Grosseto MontescudaioDa oggi offriamo anche servizi catastali a tutti coloro che vorranno affidarsi alla nostra consulenza.

 

Le informazioni che si possono ottenere in catasto: verificare se un bene immobile risulta censito presso il Catasto competente e rilevare i dati catastali (foglio, particella o mappale, subalterno), la destinazione d'uso, la superficie, la rendita e conoscere gli intestatari della ditta catastale, attuale e storica. Sono inoltre disponibili le rappresentazioni cartografiche dei beni immobili, disponibili sia per i terreni (estratti di mappa) sia per i fabbricati (planimetrie catastali).

Servizi offertiIspezione catastale per nominativo o per immobile, attuale o storica; Estratto di mappa catastale; Planimetria catastale; Ricerca negli archivi(terreni e fabbricati); Volture catastali; Certificazioni catastali.

contatta consulenteagronomo

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114978_420x270Momento davvero critico per il settore ortofrutticolo, penalizzato da un andamento climatico decisamente avverso ai consumi e ora anche dall’embargo Russo.

I principali produttori europei, ovvero i Paesi del mediterraneo, avevano già chiesto e ottenuto l’intervento di Bruxelles in favore del settore attanagliato da una crisi senza precedenti. “Le misure annunciate dalla Commissione europea – ha dichiarato il ministro per le politiche agricole Maurizio Martina – interesseranno anche diverse filiere italiane: dalle mele alle pere, dall'uva ai Kiwi, ai pomodori. Si tratta ora di capire bene modalità e tempistiche per fornire tutte le informazioni utili alle imprese".
Ma adesso queste stesse misure non bastano più: l’embargo della Russia mette a rischio altri 70 milioni di euro di export di prodotti ortofrutticoli italiani.
Alla luce di queste emergenze acquisiscono ancora più rilevanza le recenti dichiarazioni di Martina a L’Informatore Agrario. Il ministro ha annunciato tra le prossime azioni di governo di settembre un forte impegno sul fronte dell’export agroalimentare mettendo a sistema tutte le forze del Paese impegnate in tal senso: ambasciate, camere di commercio, Ice, ecc.
Il progetto inizierà a settembre e verrà messo a punto in pochi mesi. Si tratta – ha dichiarato il ministro – di una priorità.
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uvaIl vino avrà il proprio padiglione a Expo 2015. Il vino made in Italy alla kermesse che prenderà il via a maggio 2015 a Milano avrà a disposizione uno spazio di circa 2mila metri quadri che si troverà all'interno dell'area denominata Padiglione Italia all'incrocio tra i cardo Nord Est e il decumano, nella piazza centrale dell'intera area Expo dove godrà della massima visibilità. Un padiglione sul quale finalmente è stato alzato il sipario oggi a Roma. FOTO Taste of Italy, il padiglione del vino per Expo 2015 Bracco: ecco cosa vogliamo raccontare nel Padiglione del vino Sarà "Vino, a taste of Italy" il nome del Padiglione, realizzato in collaborazione dal ministero per le Politiche agricole, Padiglione Italia e Veronafiere (l'ente organizzatore di Vinitaly) e che sarà innanzitutto diretto a raccontare la storia del rapporto fra uomini, natura e territorio. continua a leggere

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grano3Accordo raggiunto tra il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina e gli Assessori regionali all'Agricoltura sull'attuazione in Italia della Politica agricola comune 2014-2020, che vale 52 miliardi di euro. Lo comunica una nota del dicastero. "L'accordo arriva dopo un lungo lavoro con le Regioni - afferma il ministro - che ci consente oggi di scrivere un capitolo importante della nuova Pac, mantenendo l'impegno di chiudere entro maggio. Abbiamo fatto scelte decisive per il futuro e per il rilancio dell'agricoltura guardando a settori strategici''.

Tra le principali decisioni, la ripartizione degli aiuti accoppiati, per i quali è stata fissata una quota all'11%, pari a oltre 426 milioni di euro, lasciando il 4% delle risorse al pagamento di base. I settori sui quali sono state concentrate le risorse sono: zootecnia da carne e da latte, piano proteico e seminativi (riso, barbabietola e pomodoro da industria), olivicoltura. Per incentivare il lavoro giovanile, è prevista la maggiorazione degli aiuti diretti nella misura del 25% per i primi 5 anni di attività per le aziende condotte da under 40, assicurando il livello massimo di plafond disponibile che ammonta a circa 80 milioni di euro.

Il perimetro dei soggetti beneficiari della Pac, con allargamento della "black list" ed esclusione dai contributi delle banche, società finanziarie, assicurative e immobiliari. Riduzione del 50% dei pagamenti diretti sulla parte eccedente i 150.000 euro del pagamento di base e del 100% per la parte eccedente i 500.000 euro. In tale ambito è stato valorizzato al massimo il lavoro in quanto dal taglio saranno esclusi i costi relativi alla manodopera, salari stipendi, contributi versati a qualsiasi titolo per l'esercizio dell'attività agricola; Misure di sostegno per le aree svantaggiate e di montagna, per le quali è stata individuata una diversificazione delle condizioni per essere considerati agricoltori attivi e un premio differenziato per il latte di montagna.

È stato anche stabilito che nel 2016 verranno effettuate verifiche sull'operatività e sull'attuazione delle nuove misure, alla luce anche delle scelte che verranno compiute dagli altri partner europei. Il ministro Martina ha parlato ''scelte decisive per il futuro e per il rilancio dell'agricoltura, guardando in particolare a settori strategici come la zootecnia e l'olivicoltura e programmando un piano proteico nazionale e il sostegno a colture come la barbabietola, il riso e il pomodoro da industria. Fondamentali anche le scelte di una più equa distribuzione delle risorse.

Abbiamo privilegiato il lavoro e i giovani, proprio perché questo settore può essere protagonista del rilancio economico del Paese". "Ringrazio i colleghi assessori - ha dichiarato l'Assessore della Regione Puglia e coordinatore nazionale degli assessori regionali all'Agricoltura, Fabrizio Nardoni - per il grande senso di responsabilità dimostrato nel costruire una proposta unitaria, che testimonia la volontà di dare agli agricoltori più tempo possibile per adeguarsi alla riforma. Pur nella difficoltà della nuova Pac, il sistema delle Regioni, collaborando con il Ministero, è riuscito a trarre un'intesa complessiva a favore del sistema agricolo e che tiene conto delle difficoltà dei settori produttivi".

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agricoltura-computer-k4OE--258x258@IlSole24Ore-WebGiovani, donne e innovazione, sono le leve della nuova agricoltura che, nonostante la crisi, continua a mantenere le sue doti anticicliche e la capacità di essere un asset strategico per la crescita. Negli ultimi tre anni infatti sono spuntate 117mila nuove aziende (106mila agricole e 11mila nell'agroalimentare), il 15% condotte da giovani e con una componente femminile del 9%: le donne infatti rappresentano oltre il 30% del totale degli imprenditori del settore. I dati emergono da una indagine del Censis e della Cia (Confederazione italiana degli agricoltori) presentata oggi a Roma. I numeri tracciano l'identikit di un settore – come ha spiegato il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma – in lenta e profonda ristrutturazione all'insegna del consolidamento strutturale.

di Annamaria Capparelli - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/dLcIB

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xylellaFinisce sotto inchiesta l'emergenza Xylella fastidiosa, che in autunno ha colpito, seccandoli, centinaia di ulivi del Salento e che, in aprile, ha già portato all'abbattimento di 104 piante. La Procura di Lecce ha aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti, e delegato l'acquisizione di documenti e l'ascolto di testimoni al Nucleo investigativo del Corpo forestale dello Stato. L'obiettivo è capire come e quando il batterio killer sia arrivato nel Tacco d'Italia e se la strategia d'urto messa a punto dalla Regione al fine di contenere l'emergenza sia stata equilibrata ed efficace.

Tanti, infatti, sono i dubbi avanzati nei mesi scorsi dagli ambientalisti sulla reale portata del problema, messi nero su bianco in tre esposti finiti sulla scrivania del sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone. Gli interrogativi riguardano innanzitutto l'arrivo della Xylella in Europa, introdotta presumibilmente per la prima volta nel corso di un convegno internazionale tenuto a Bari nel 2010 e organizzato da Cost 873, rete europea di scienziati che annovera al suo interno studiosi di fama mondiale. In quella circostanza - denunciarono poche settimane fa gli ambientalisti - per la prima volta fu lanciato l'allarme sul "pericolo xylella alle porte" e furono portati in Puglia anche campioni del batterio al fine di effettuare sperimentazione.

A distanza di tre anni il killer degli ulivi è comparso in una vasta zona intorno a Gallipoli e ha fatto ammalare centinaia di piante, per cui secondo la magistratura è necessario capire se l'origine della malattia delle piante salentine possa essere fatta risalire a quella circostanza o se la Xylella sia arrivata successivamente e tramite altri vettori. Bisogna inoltre capire se i rimedi messi in campo siano o meno adeguati. La Regione, infatti, in autunno ha avviato azioni immediate e mirate, sotto il pressing dell'Unione Europea, che ha ripetutamente minacciato di mettere in quarantena il Salento. I provvedimenti si sono articolati su vari livelli (dall'eradicazione degli alberi, alla distruzione della legna fino al blocco delle piante dei vivai di una parte della provincia di Lecce).

L'obiettivo conclamato - stando a quanto ha ripetutamente asserito l'assessore regionale all'Agricoltura, Fabrizio Nardoni - era evitare il contagio di altri ulivi e anche di altre specie vegetali. A tale fine, un mese fa, è stato disposto il taglio di 104 alberi nei territori di Trepuzzi, Squinzano, Soleto e Sternatìa, in un'area fino ad allora apparsa immune dall'azione del batterio. In quella circostanza i proprietari dei fondi danneggiati lamentarono la scarsa informazione da parte della Regione rispetto agli imminenti tagli e asserirono che erano state eliminate anche piante sane.

Da Bari, gli uffici competenti, hanno invece continuato a difendere il proprio operato ma la Procura di Lecce ha deciso di vederci chiaro, perché troppo grande è il rischio che qualcosa di poco chiaro possa celarsi dietro l'emergenza che rischia di mettere in ginocchio uno dei settori più vitali dell'agricoltura salentina. Gli uomini della Forestale, coordinati dall'ispettore Antonio Panzera, nei giorni scorsi hanno acquisito la documentazione ritenuta necessaria presso l'Osservatorio Fitosanitario regionale, nonché gli atti del convegno Cost del 2010 ed hanno effettuato sopralluoghi nella zona rossa di Gallipoli e in quella colpita dai recenti tagli di alberi. Nei prossimi giorni il pm nominerà un pool di consulenti (biologi e fitopatologi) al fine di verificare la correttezza delle analisi sulle piante, effettuate nello scorso autunno dall'Università di Bari.

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DSC_0599Martedì 20 maggio si è tenuto, presso la Tenuta San Guido di Bolgheri (LI), un seminario organizzato dall' Ordine degli Agronomi di Livorno sulla viticoltura di qualità, a cui abbiamo avuto il piacere di partecipare,

Sì è trattato di una giornata interessante, ricca di spunti di riflessione sul modo di operare in viticoltura per valorizzare la tipicità del territorio; e un'occasione per conoscere e approfondire le novità del Piano Nazionale di Sostegno 2014-2018 e dell'OCM vino, riguardanti le autorizzazioni ai nuovi impianti di vigneto, i diritti d'impianto, le azioni di ristrutturazione e riconversione vigneti.

Si tratta di novità importanti, per cui vi invitiamo a contattarci cliccando qui per qualsiasi informazione.

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Cerchiamo contatti con aziende per acquistare, nella prossima vendemmia, partite di uva da vinificare. Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Vermentino sono le principali varietà richieste dai nostri clienti.

Potete contattarci cliccando qui oppure scrivendoci a info@consulenteagronomo.it

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DSC_0407  Nei giorni 4-5 e 11 Aprile si è tenuto a Sanremo, presso l'Istituto Regionale per la Floricoltura, il Corso di Formazione e Aggiornamento su il Monitoraggio della alberate con metodo VTA (Visual Tree Assessment) / VPA, a cui ho avuto il piacere di partecipare.

Lo scopo di tale analisi è quello di verificare le condizioni fitopatologiche e fitostatiche dell'albero e di indicare eventuali interventi da adottare.

Questo metodo, che prevede un'analisi visiva e in alcuni casi strumentale (con l'utilizzo di tomografo e resistografo), ha come obiettivo principale l'assegnazione del soggetto arboreo ad una classe di propensione al cedimento.

Il metodo VTA/VPA è oggi regolarmente riconosciuto per stabilire la pericolosità di un albero e per definire gli interventi per la sua messa in sicurezza. Più in particolare, si propone di dare una valutazione delle probabilità di rischio caduta di un albero; è importante sottolineare che il parere tecnico non implica il calcolo di un valore di pericolosità né tanto meno significa predire con esattezza quando l'albero potrà cadere, bensì comporta l'attribuzione della pianta esaminata ad una determinata categoria di rischio.

Il punto di forza del metodo VTA/VPA è rappresentato dalla considerazione sia degli aspetti biologici sia di quelli meccanici per la valutazione della stabilità degli alberi.

Agrotecnico Antonio De Masi

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